IL PINO CEMBRO
Oggi vi parlerò di una pianta assolutamente particolare, un albero diffuso sull'arco alpino e spesso poco conosciuto fuori da questo territorio. Si tratta del pino cembro, chiamato anche cirmolo o zirmo il cui nome botanico è Pinus cembra L.
E' un pino molto bello, dal fusto ben compatto e slanciato che può raggiungere anche i 20-25 m di altezza e una circonferenza di ben 1 metro. Le gemme di questa pianta, molto resinose e dal colore rossiccio hanno una bella forma ovoidale. Nelle piante giovani, la corteccia è piuttosto liscia per poi diventare squamosa con l'età. Il fusto, per le condizioni di crescita spesso difficili non è sempre regolare e le foglie sono aghiformi riunite in fascette lunghe fino a 90 mm.
Gli agi tipici del Pinus cembra L.
Diciamo che In Trentino, i boschi di pino cembro occupano uno spazio piuttosto esiguo rispetto all'intera superficie forestale, si parla all'incirca di una quota che varia tra il 2- 3%. Il cembro è un pino a crescita molto lenta e si trova a quote che variano tra i 1800 e 2200 m s.l.m anche se può arrivare in alcuni casi fino ai margini dei ghiacciai, resistendo a temperature molto basse anche sotto i 20° C.
Una caratteristica interessante che riguarda i luoghi di crescita di questa pianta è il sottobosco tipico della cembreta, (così chiamata l'area di crescita di questo pino che cresce spesso anche accanto al larice) costituito prevalentemente da arbusti della famiglia delle ericacee come il mirtillo, l'erica e il rododendro. A volte anche il ginepro e il pino mugo. Personalmente, amo molto questo particolare ecosistema che godo appieno ogni volta che mi si presenta l'occasione. Vi suggerisco di provare. Entrate in una cembreta quando ne avrete l'occasione, fermatevi, annusate e respirate a fondo i profumi tipici di questi luoghi dall'atmosfera magica, vi assicuro che non rimarrete delusi.
Il pino cembro è anche uno splendido legno da lavorare, prima di tutto per il caratteristico profumo dolce, non troppo forte, esaltato dalla sua resina dal potere balsamico e poi, per la sua facilità di lavorazione. La sua grana molto fine e la modesta durezza lo rendono adatto a lavori di falegnameria e artigianato artistico come la scultura e la tornitura.
I trucioli della tornitura
Uno degli aspetti più interessanti è senz'alcun dubbio quello legato alle proprietà benefiche di questo legno conosciute fin dai tempi più remoti. Ritrovamenti di palificazioni di pinus cembra risalenti al neolitico, fanno pensare a un uso regolare di questo legname già allora. Per i Romani, rappresentava purezza e riposo sano. Evidentemente, anche per loro, questo legno sprigionava effetti benefici. A questo punto Vi chiederete, ma quali sono questi effetti benefici del pino cembro?
Beh, diciamo che ce ne sono alcuni davvero interessanti. Per esempio, grazie al profumo persistente del suo legno può far diminuire i battiti cardiaci e favorire il rilassamento, è quindi considerato un alleato perfetto per il buon riposo. E' inoltre un ottimo antibatterico e antitarme da utilizzare in armadi e cassetti. Studi condotti presso il centro di ricerca austriaco Joanneum Research hanno dimostrato scientificamente che il cirmolo ha un effetto positivo sulla riduzione dello stress e sulla capacità di recupero dell'organismo. Direi niente male!
Per finire, vi voglio elencare in breve alcune delle sue proprietà:
- Favorisce un sonno più tranquillo grazie alla frequenza cardiaca nettamente ridotta.
- Ha un effetto antibatterico (in particolare per chi soffre di allergie).
- Aumenta il senso di benessere fisico e mentale.
- Protegge in modo naturale da tarme e insetti.
- Combatte lo stress quotidiano.
Bene, spero con queste poche righe di avervi passato alcune informazioni utili al fine di conoscere meglio questa bellissima pianta. L'invito che faccio a tutti è di scoprirla da vicino nel corso delle vostre camminate in montagna e per farlo meglio, vi suggerisco alcuni splendidi luoghi del Trentino, dove potete trovarla.
- Appena prima del Passo Feudo (Pampegao gruppo del latemar) luogo dove ho fatto le foto per quest'articolo.
- A Val della Mare in Val di pejo.
- Al Passo Manghen nella catena del Lagorai.
- A Gardeccia in Val di Fassa, nel Gruppo del Catinaccio.
Ve ne ho elencate solo alcune tra quelle più conosciute. Adesso, a voi la scelta, qualunque essa sia, non ve ne pentirete.
Un grande saluto dal Trentino, e a presto!
Ciao,